Riordinamento e inventariazione dei fondi documentari delle famiglie Benveduti, Etzi, Bonarelli di Gubbio (1912-1985)

Simona Laudenzi e Simona Cambiotti, funzionarie della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, hanno riordinato e condizionato all’interno di 20 buste l’archivio delle famiglie Benveduti, Etzi, Bonarelli di Gubbio (1912-1985), curando la stesura del relativo inventario.
La parte più consistente della documentazione riguarda Polidoro Benveduti, nato a Gubbio il 13 settembre 1891 dal marchese Giuseppe Benveduti e da Maria Bonarelli, contessa di Castelbompiano.
Laureato in Scienze fisiche e naturali presso l’Università di Roma, coltivò molteplici interessi e intraprese diverse attività: aderì al movimento futurista, durante la prima guerra mondiale fu ufficiale d’aviazione, studiò l’arte della ceramica e fondò a Gubbio la fabbrica di maioliche “La Mastro Giorgio”, inoltre insegnò materie scientifiche nelle scuole secondarie d’avviamento professionale della sua città.
Nel 1938 collaborò alla fondazione dell’Istituto di patologia del libro di Roma, dove diresse il reparto di tecnologia della carta e della stampa. Sperimentò un metodo di microriproduzione su lamine metalliche, che chiamò “microlibro”: le lastrine, di dimensioni ridottissime e protette da uno strato di corindone, materiale durissimo, non erano deteriorabili, al contrario dei microfilms; per la lettura dei testi creò un apparecchio apposito, anch’esso di piccole proporzioni.
Nel secondo dopoguerra lavorò alla Biblioteca universitaria di Cagliari e fu poi direttore dell’archivio storico comunale di Gubbio.
Morì a Gubbio il 5 marzo 1979.