P. Cartechini, Ricordi di servizio

Il mio primo contatto con la Soprintendenza archivistica, la sua attività ed il servizio ispettivo in genere, risale al 1960, a pochi giorni dalla mia nomina ad Archivista di Stato in prova, presso l’Archivio di Stato di Macerata, quando ebbi occasione di accompagnare il Soprintendente, prof. Elio Lodolini, in una ispezione all’Archivio comunale di Tolentino ed agli altri archivi della città; una visita che per me, nuovo del servizio, fu di grande giovamento, anche per i tanti suggerimenti che ricevetti e che integravano la mia preparazione; questa visita e poi quelle successive, ai vari archivi della provincia di Macerata, mi hanno fatto acquisire una larga conoscenza del patrimonio archivistico esistente nella provincia, della sua ricchezza qualitativa e quantitativa; una conoscenza completa della lettura delle opere di archivisti e storici marchigiani, come il Sebastiani, lo Zdekauer, lo Zonghi, i fratelli Spadoni, il Ricci ed altri: un patrimonio notevolissimo, ma assai spesso tenuto in condizioni deplorevoli che dimostravano la mancanza di ogni interesse per la sua conservazione, sia da parte dei dirigenti che del personale tutto dell’ente proprietario, che consideravano l’archivio come un ammasso di carte di nessun valore ed i relativi locali magazzeni dove riporre oggetti di ogni genere: attrezzi da lavoro, segnali stradali, vecchi mobili e così via.

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