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La tutela degli archivi e delle biblioteche in una conferenza

Negli ultimi quattro anni tante sono state le novità nel mondo dei beni culturali che hanno investito anche le Soprintendenze archivistiche. Ciò che era restato immutato dal 1963, anno di istituzione della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, ha subito un forte cambiamento a partire dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri 9 agosto 2014, n. 171.

Di quanto è cambiato e di qual è il quadro della situazione attualmente, se ne parla in una conferenza dal titolo “La tutela degli archivi e delle biblioteche - Le Soprintendenze di settore dopo la riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo” con Sabrina Mingarelli, soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche.

Introduce l’argomento Andrea Capaccioni, docente di Biblioteconomia dell’Università degli studi di Perugia; le conclusioni sono di Mario Squadroni, docente di Archivistica della medesima Università, già soprintendente.

A dare il benvenuto Franco Moriconi, rettore dell’Ateneo perugino e Mario Tosti, direttore del Dipartimento di Lettere - Lingue, Letteratura e Civiltà antiche e moderne.

La conferenza si tiene a Palazzo Manzoni, Sala delle Adunanze, piazza Morlacchi n. 11, giovedì 5 aprile alle ore 11,00.

 

Le Soprintendenze Archivistiche – Breve cronistoria

Nel riorganizzare le strutture centrali e periferiche del Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo il Decreto Presidente Consiglio dei Ministri, 9 agosto 2014, n. 171, ha ridefinito, tra l’altro, le attribuzioni della Direzione generale Archivi e delle Soprintendenze archivistiche.

Per quel che concerne il territorio dell’Umbria e delle Marche, nel 2014 si è registrata la “prima rivoluzione”: la Soprintendenza archivistica per l’Umbria è stata accorpata a quella delle Marche, prendendo il nome di Soprintendenza archivistica dell’Umbria e delle Marche, con sede ad Ancona, affidata ad un unico dirigente. Con il 2015 arrivano altri cambiamenti di rilievo: con il decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, sono infatti riassegnate allo Stato le funzioni di tutela del patrimonio bibliografico non statale, precedentemente attribuite alle regioni. Con decreto ministeriale del 23 gennaio 2016, sempre riguardante la riorganizzazione del MiBACT, le competenze bibliografiche vengono trasferire alle Soprintendenze archivistiche.

In poco più di due anni accorpamento territoriale e nuove competenze hanno così ridisegnato la mappa “archivistica” a livello nazionale. A rimanere ferme, in tutti questi passaggi, il cuore delle competenze e funzioni: il controllo sugli archivi degli enti pubblici non statali e su quelli privati dichiarati di interesse culturale e la tutela dei documenti dello Stato che si trovino fuori dalle loro sedi istituzionali. Grazie ad accordi di collaborazione tra la Santa Sede e lo Stato italiano, la Soprintendenza si occupa anche della tutela e della valorizzazione degli archivi ecclesiastici.

Scarica l'invito  Invito conferenza "La tutela degli archivi e delle biblioteche - Le Soprintendenze di settore dopo la riforma del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo" (2,00 MB)

 

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