Archivi dei Teatri

Soprano Violante Camporese GiustinianiNel 2009 la Soprintendenza archivistica per le Marche ha avviato un censimento degli archivi dei teatri delle Marche, settore poco esplorato, ma di fondamentale importanza, in quanto rappresentano un patrimonio unico al mondo per quantità e qualità.

Nel primo Ottocento si assiste in tutta la penisola a una intensa stagione edilizia che spinge molte comunità a dotarsi di un teatro, visto non solo come luogo principale di incontro mondano, ma anche come spazio di autocelebrazione, nel quale viene a riflettersi la struttura gerarchica della società del tempo. La costruzione dei teatri, che si diffonde con estrema rapidità in tutta Italia, diventa quindi il mezzo idoneo per una riaffermazione della piramide sociale e per una legittimazione dei maggiorenti locali che intendono nobilitare e ornare la propria città con un edificio di alta rappresentanza, aprendolo però al contempo alla frequentazione di tutti i ceti sociali.

Il fenomeno della costruzione di teatri assume proporzioni imponenti proprio nelle Marche, dove anche le cittadine più piccole si dotano di spazi scenici estremamente suggestivi che in questi ultimi anni sono stati progressivamente restaurati e riaperti al pubblico. Oggi, gli oltre 100 teatri marchigiani sono perfettamente funzionanti ed attivi. Se i teatri marchigiani sono stati riscoperti come spazi architettonici – e lo dimostra con piena evidenza la pubblicazione in due volumi de Le Marche dei teatri a cura della Regione – non altrettanto può dirsi del patrimonio documentario da essi prodotto nel corso del tempo, ancora in larga parte poco noto riguardo sia ai contenuti che ai luoghi di conservazione.

Gli archivi dei teatri includono tipologie documentarie diversissime: dalle partiture alle carte amministrativo-gestionali, dai bozzetti e figurini alle fotografie, dai manifesti alle registrazioni audiovisive, dai libretti ai programmi di sala.

Sono stati censiti gli archivi dei teatri dei Comuni della provincia di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino, Fermo ed Ascoli Piceno.

Le rilevazioni hanno evidenziato che nella maggior parte dei casi i nuclei documentari prodotti dai teatri censiti non costituiscono fondi a se stanti, ma partizioni all’interno dei rispettivi archivi storici comunali.


Elenco archivi censiti e dati relativi: pagina in costruzione

Bibliografia:
L. CIOTTI, Fonti documentarie per il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, in «Rimarcando», 5/2010, pp. 143-148