La Tenuta Colle del Cardinale

 

Profilo storico

La Tenuta Colle del Cardinale, che si estendeva su un vasto territorio compreso tra i monti Tezio, Acuto e Malbe, la valle del torrente Caina e le colline intorno al lago Trasimeno, traeva la sua origine dalla villa Colle del Cardinale. La costruzione della villa fu opera del cardinale Fulvio della Corgna che, intorno al 1575, la fece edificare su di un colle che domina la piana del torrente Caina in posizione strategica rispetto ai possedimenti della sua casata. Il progetto originario è attribuito all'architetto perugino Galeazzo Alessi. La villa è l’esempio più notevole in Umbria di residenza suburbana cinquecentesca e conserva ancora l’impianto originario; all'interno è arricchita da un ciclo pittorico di stile manierista.

Nel 1643 fu acquistata, con tutta la Tenuta, dal conte Cornelio II Oddi; nel 1782, con il matrimonio tra Caterina Oddi e Alessandro Baglioni, le due famiglie perugine che si erano a lungo combattute si unirono in un solo casato. Gli Oddi Baglioni nel 1893 vendettero la Tenuta Colle del Cardinale, compresa la villa, a Ferdinando Cesaroni, che modernizzò la conduzione aziendale introducendo nuove colture e metodi di coltivazione. Ferdinando nel 1896 donò la villa con la tenuta al figlio Cesare, divenutone di fatto proprietario solo alla morte del padre, avvenuta l’8 luglio 1912 a villa Fontana di Perugia. A Cesare questo patrimonio permise di sposare la contessa Virginia Venanzi-Maggi, potendo così assumere il doppio cognome Cesaroni-Venanzi.

L'avvocato Luigi Parodi nel dicembre 1924 acquistò da Cesare Cesaroni-Venanzi l'intera Tenuta e la villa che, alla sua morte (10 dicembre 1931), passarono ai suoi eredi, le figlie Maria Vittoria e Anna Letizia, ancora minorenni, e alla moglie Giorgina Saffi. Il patrimonio ereditato divenne la dote per le figlie; infatti, agli inizi degli anni ’40, la prima sposò il conte Giangiorgio Piovene Porto Godi e la seconda il barone Rinaldo Monaco di Lapio.

Nessuna delle due sorelle scelse la villa come propria residenza, ma la utilizzarono solo come luogo di villeggiatura, demandando l’amministrazione dell’intera Tenuta ai rispettivi mariti. Fu in questo periodo che grazie all’attività di Aurelio Saffi, fratello di Giorgina, furono ospitati intellettuali e artisti fondatori e animatori della rivista letteraria “La Ronda”. Nei primi anni ’50 iniziò lo smembramento della proprietà e fu anche diviso il patrimonio fra le due sorelle Parodi.

Nel 1972 la proprietà di Anna Letizia Parodi in Monaco di Lapio, tranne la villa, ridotta a 355 ettari (l’intera Tenuta prima della divisione fra le sorelle Parodi e il frazionamento raggiungeva circa 2000 ettari) fu acquistata da Giulio Cesare Morlunghi che costituì la s.a.s. Azienda agricola Colle del Cardinale, trasformata nel maggio del 1991 in Col. Car. s.r.l. e nel giugno del 2007 in Società agricola Col. Car. a r.l.

 

L’archivio

L'archivio della Tenuta è conservato in una stanza presso la sede operativa della Società agricola Col. Car., in vocabolo Badia di Colle Umberto I di Perugia; nel 2009 è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante poi, su progetto di questa Soprintendenza, riordinato e inventariato grazie a un finanziamento del Ministero per i beni e le attività culturali. 

La documentazione conservata, composta da carte amministrativo-contabili e cartografia storica, rappresenta uno dei complessi documentari più interessanti di questa tipologia esistenti nella regione Umbria. I documenti permettono di risalire ai proprietari e alle loro amministrazioni e, inoltre, di ricavare preziose notizie sulla produzione agricola della Tenuta e sulle tipologie colturali, informazioni utili per la conoscenza della storia dell'agricoltura locale e dell'agronomia in generale. Le carte si riferiscono all'amministrazione Cesaroni, di Ferdinando Cesaroni, con documentazione dal 1897 al 1912, del figlio Cesare dal 1912 al 1920; all’amministrazione Parodi, e precisamente Luigi Parodi dal 1924 al 1931 poi dei suoi eredi e, dal 1972, all’amministrazione di Giulio Cesare Morlunghi. Queste carte sono suddivise in 3 sezioni, ognuna corrispondente all’amministrazione che le ha prodotte. Una quarta sezione è dedicata alla cartografia storica e conserva un numero consistente di carte, tra cui le Mappe dei poderi realizzate nella seconda metà del XIX secolo quando la proprietà era ancora della famiglia Oddi Baglioni, ereditate, al momento del passaggio di proprietà, da Ferdinando Cesaroni; sempre in questa sezione altra documentazione di grande interesse sono i Rilievi dei poderi per la rotazione delle colture.

 

Navigare il territorio di oggi con le mappe di ieri

Una delle attività previste nel progetto di riordinamento dell'archivio era la digitalizzazione della cartografia storica. Oltre alle mappe presenti in archivio il lavoro ha riguardato l'acquisizione delle mappe del catasto Chiesa e Gregoriano del territorio della Tenuta, conservate presso l'Archivio di Stato di Perugia. Nelle mappe del catasto Chiesa sono direttamente leggibili le particelle, le proprietà, le giaciture dei terreni, le tipologie di coltivazioni, dati che permettono una lettura del territorio della Tenuta così come rilevato intorno agli anni '30 del Settecento. Con il Gregoriano, un secolo dopo circa, si ha l'immagine più completa dell'assetto territoriale e urbano, in scala 1:2000; associando alle mappe il contenuto dei "brogliardi" (registri dei proprietari) si ricavano i dati relativi a proprietà, contrade, vocaboli, coltivazioni, superfici, estimi. Al termine della digitalizzazione si è pensato alla creazione di un prototipo da visionare on line, sovrapponendo alle viste odierne di Google maps e Google earth le mappe di San Giovanni del Prugneto (catasti Chiesa, 1729, e Gregoriano, 1818-1820), dove è collocata la Villa Colle del Cardinale. Per la realizzazione della "messa in scena" delle due carte storiche, accessibili dal menù in alto a destra, è stata utilizzata un'applicazione che, mediante un cursore (posizionato in alto a destra della schermata) permette di mostrarle con un grado maggiore o minore di trasparenza. Il confronto tra passato e presente evidenzia le trasformazioni avvenute nell'area intorno alla villa.