Attività culturali svolte nel 2014

Domenica di carta 2014

 

 

 

 

 

 

 

La voce della storia: la Prima Guerra mondiale in Umbria, aspetti poco noti

 

  garibaldi2

 

 

Domenica 5 ottobre 2014

ore 10,00 - 20,00

 

Perugia

Soprintendenza archivistica per l’Umbria

via Martiri dei Lager 65

  logo

 

Saluti di benvenuto: Mario Squadroni,

                                    soprintendente archivistico per l’Umbria

 

                                    Oronzo Penza,

                                    presidente Lions club “Augusta Perusia”

 

 

ore 17,00           La Grande guerra 1915-1918. Uomini armi e campi di battaglia

       Mostra bibliografica attraverso la Biblioteca privata del tenente

                                       colonnello Manlio Magnini di Deruta

                                       Inaugurazione

 

       Scrivimi, scrivimi in ogni momento...

       La Grande guerra nelle cartoline illustrate di Adriano Piazzoli di

       Perugia

       Presentazione della mostra virtuale

 

 

ore 17,30         Conferenza: La legione Ceco-Slovacca in Umbria, Lamberto Ferranti

 

 

ore 18,15         Conferenza: “Le sofferenze solo chi le ha vissute le pol chredere…”,

                                                 Cinzia Ragni

                                                            Letture dai diari di guerra, Rita Paoli

 

 

La Soprintendenza resterà aperta dalle ore 10,00 alle ore 20,00. Musiche e canti risalenti alla Grande Guerra, intervallati da letture di corrispondenza dal fronte, accompagneranno la giornata.

 

  img113 b

 

 

 

 

Premio Cesare Antonio Maori - Premiazione vincitori

 

 

  foto ca maori 2  

 

 

 

 

 

 

25 settembre 2014, ore 16 - Perugia, Soprintendenza archivistica per l’Umbria, via Martiri dei Lager 65

 

Cerimonia di consegna del Premio per la pubblicazione del miglior elaborato nella disciplina “Archivistica” relativo all’Umbria, intitolato alla memoria dell’avvocato Cesare Antonio Maori

 

Interverranno:

Andrea Maori, archivista libero professionista, presidente della Commissione giudicatrice Paola Monacchia, presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, componente della Commissione

Marilena Rossi, direttore dell’Archivio di Stato di Terni, componente della Commissione

 

Saranno presenti i vincitori del Premio:Chiara Desantis con il lavoro «L’archivio della tipografia Bossi Gherardi conservato nell’Archivio di Stato sezione di Spoleto. Inventario (1840-1855)» e Sara Squadroni con «L’archivio storico della scuola dell’infanzia S. Croce Casa dei bambini ‘Maria Montessori’».

La commissione del premio, composta da Andrea Maori, Paola Monacchia e Marilena Rossi, oltre a proclamare i vincitori, facendo tesoro di questa prima edizione, ha stabilito che la rosa dei lavori verrà allargata: spazio, quindi, non solo a lavori archivistici nell'edizione 2015 ma anche relativi alla storia umbra attraverso le fonti d’archivio senza limiti cronologici (storia istituzionale, paleografia, diplomatica e scienze affini). Alle due vincitrici un premio di 500 euro e la pubblicazione congiunta dei due elaborati.

 

Giornata di studio: Professione archivista

 

Immagine ASC Norcia news sito S.a.U.jpg-

 

Archivio di Stato di Perugia
Archivio di Stato di Terni
Soprintendenza archivistica per l’Umbria
ANAI - Associazione nazionale archivistica italiana
Osservatorio archivistico per la rinascita della professione e degli studi archivistici

Perugia, Museo archeologico nazionale dell'Umbria
sala degli Umbri e degli Etruschi
giovedì 25 settembre 2014, ore 9.00

 

“Professione archivista”

 

Programma


9.00 Registrazione partecipanti
9.15 Saluti della Regione Umbria e del Comune di Perugia
9.30 Interventi introduttivi:
Augusto Cherchi – rappresentante liberi professionisti,
Direttivo nazionale ANAI
Cinzia Cardinali – presidente uscente ANAI Umbria
10.00 Paolo Franzese – direttore dell’Archivio di Stato di
Perugia
Le qualità professionali dell’archivista
10.20 Mario Squadroni – soprintendente archivistico per
l’Umbria
La Soprintendenza archivistica per l'Umbria e il lavoro
dei libero professionisti: alcune riflessioni
10.40 Marilena Rossi – direttore dell’Archivio di Stato di
Terni
Professione archivista fra tradizione e innovazione
11.00 Massimo Locci – presidente dell’associazione
“Osservatorio archivistico per la rinascita della
professione e degli studi archivistici”
Archivisti: chi siamo e cosa vogliamo
11.20 Pausa
11.30 – 13.00 Discussione e conclusioni finali

 

Giornata di studio sui temi legati alla professionalità e alle professioni dell'archivista


Una riflessione pubblica è quanto mai utile oggi che finalmente si discute delle professionalità idonee a operare sui beni culturali. È noto che l'archivistica, pur costituendo da tempo una materia d’insegnamento nelle università italiane, non è ancora considerata un sapere necessario per il lavoro con gli archivi, che alcuni non ritengono nemmeno un settore specialistico.
D’altro canto si va affermando la convinzione che archivista non sia più soltanto colui che studia gli archivi e i documenti storici, ma anche chi progetta e realizza, soprattutto nell’ambito degli uffici della pubblica amministrazione, sistemi per l’archiviazione e per la gestione documentale.
Mentre si incrementano le relazioni fra gli archivisti e le altre figure professionali che intervengono sugli archivi, stenta invece a maturare la consapevolezza dell’interdipendenza, delle specificità e delle condivisioni fra queste categorie di esperti.
Affinché si possano sviluppare la professionalità dell'archivista e le professioni che ne derivano, in modo che queste possano produrre al contempo risultati socialmente utili e specializzazione, occorre identificare i contenuti di questi saperi e promuovere il riconoscimento, anche formale, del ruolo sociale di queste figure e delle modalità con cui tali abilità e capacità possano essere adeguatamente costituite e certificate.
Approfittando dell'occasione offerta dalla normativa recentemente approvata in materia, si è pensato di affrontare questi temi in un incontro pubblico con tutti i soggetti interessati a riqualificare il settore e a promuovere le diverse figure professionali che operano al suo interno, anche con l’obiettivo di esprimere significative ed efficaci proposte.

 


Segreteria organizzativa e informazioni:
URP dell'Archivio di Stato di Perugia: tel. 075 57 31 549; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Inventari on line

 

 

 

cartolina1

 

Cartolina postale indirizzata a Giuseppe Bellucci da Evelina Alterocca

il 19 Giugno 1914

ASPG, Archivio privato Giuseppe Bellucci, b.1, fasc.19

 

 

 

 

 

 

Sabato 20 settembre 2014, ore 10.30.

Perugia, Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, sala biblioteca

 

Presentazione degli inventari on line:

 

- archivio storico della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria

- archivio privato Giuseppe Bellucci di Perugia

 

Saluti:       

     

Mario Pagano, soprintendente per i beni archeologici dell’Umbria

Mario Squadroni, soprintendente archivistico per l’Umbria

 

Interventi:     

 

Laura Castrianni, Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria

Giulia Coletti, archivista libero professionista

Federico Valacchi, Università degli studi di Macerata

Rossella Santolamazza, Soprintendenza archivistica per l’Umbria

Mario Bellucci, Volumnia editrice Perugia

 

lettera

 

Lettera firmata da Giovanni Agostini, detto Cimbelli, indirizzata a

Giuseppe Bellucci, Perugia, 25 febbraio 1896.

La lettera, scritta da uno dei protagonisti dei fatti del 20 giugno 1859,

insieme a Guardabassi, Sabatini e Fagioli, mira a chiarire quello che

effettivamente accadde.

ASPG, Collezione di documenti e stampe sul Risorgimento perugino di

Giuseppe Bellucci,  d.1 (1844-1921)

 

 

cartolina2

 

Cartolina postale indirizzata a Giuseppe Belluccida da Evelina Alterocca

il 30 Dicembre 1916

ASPG, Archivio privato Giuseppe Bellucci, b.1, fasc.19

 

 

L’archivio privato del prof. Giuseppe Bellucci è costituito da due nuclei, che si distinguono per diversa tipologia documentaria.

Il primo contiene documentazione relativa all'attività scientifica di Giuseppe Bellucci e comprende un ricco epistolario, attestati e nomine, manoscritti di studi antropologici, geografici, storico-artistici editi ed inediti, documenti personali; è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante in data 20 dicembre 2001; nel 2007 è stato ordinato ed inventariato da Giulia Coletti, con il coordinamento scientifico della funzionaria della Soprintendenza archivistica per l'Umbria Giovanna Giubbini, grazie ad un contributo concesso dalla Direzione generale per gli Archivi.

Il secondo nucleo è una raccolta sul Risorgimento a Perugia, collezionata da Giuseppe Bellucci; i documenti, in parte inediti, testimoniano alcuni fatti avvenuti in città nel 1859 e negli anni immediatamente successivi. È stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante in data 31 maggio 2008. Non è stato ancora ordinato e inventariato, ma esiste un elenco di consistenza.
Nel 2014 l'intero fondo archivistico è stato acquistato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e trasferito presso l'Archivio di Stato di Perugia. In occasione del versamento alcune funzionarie della Soprintendenza hanno aggiornato l'inventario del primo nucleo con altra documentazione consegnata dal proprietario; hanno inoltre condizionato i fascicoli in buste e numerato le unità archivistiche. La consistenza del primo nucleo è cambiata da 1258 unità, al momento della dichiarazione, alle attuali 1306 unità. Gli estremi cronologici complessivi, invece, sono rimasti inalterati.
L'inventario è pubblicato on line in SIUSA ed è consultabile al link:

 

http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=strumcorr&Chiave=25228&RicProgetto=reg-umb&RicVM=inventari&RicSez=inventari&RicIniziaCon=Bellucci&RicTipoScheda=sdc

 

 

 

 

firma bellucci-

 

ASPG, Archivio privato Giuseppe Bellucci di Perugia, Manoscritti, b. 20, fasc. 128, “Un episodio del XX Giugno 1859”.

 

 

 

 

Archivio del Club Alpino Italiano sezione di Perugia

CAI 1922 253-

 

 

 

 

Fotografia donata all'archivio della Sezione di Perugia del CAI da un socio

 

 

L’idea di fondare un club che riunisse gli alpinisti italiani nacque da Quintino Sella e altri alpinisti, in occasione dell’ascensione del Monviso il 12 agosto 1863.
La fondazione del Club avvenne il 23 ottobre del 1863, nel castello del Valentino a Torino.
Il primo presidente del CAI fu il barone Ferdinando Perrone di San Martino.
La prima sede fu a Torino; dopo la seconda guerra mondiale la sede legale venne trasferita a Milano, dove si trova tuttora.
Il Club Alpino Italiano è una libera associazione nazionale che, come si legge nell’art. 1 del suo Statuto “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
A livello nazionale è organizzato in tre sezioni: Club Alpino Accademico Italiano, Associazione Guide Alpine, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico; a livello periferico è presente un gruppo regionale per ogni regione, ad eccezione delle province autonome del Trentino e dell’Alto Adige, che hanno ciascuna un proprio gruppo regionale.
In ogni regione operano le sezioni: raggruppamenti di soci che promuovono le finalità istituzionali in una determinata area geografica. Ogni sezione ha propri regolamenti, può ospitare gruppi sezionali (es. escursionismo, gruppo speleologico) e scuole sezionali (es. alpinismo, sci alpinismo) che a loro volta operano in autonomia con  propri regolamenti, ovviamente conformi ai regolamenti sezionali e approvati dal consiglio direttivo della sezione di appartenenza. Le sezioni possono articolarsi in sottosezioni.
Nell’ordinamento italiano, la struttura centrale del CAI si configura come ente pubblico non economico, mentre le sue strutture periferiche sono soggetti di diritto privato.
Il CAI di Perugia fu fondato, nel 1875, dal professore Giuseppe Bellucci (1844  - 1921) dopo che Quintino Sella, intimo amico del professore lo aveva pregato di costituire una sezione del CAI a Perugia. Il Bellucci, studioso di chimica e di paletnologia, etnografia e folclore, nel 1874 divenne titolare della cattedra di chimica organica e inorganica nell'Università degli Studi di Perugia, di cui fu poi rettore, nel 1875. A lui è stata intitolata una piazza nei pressi della stazione di Sant’Anna di Perugia.
Fin dalla fondazione la Sezione di Perugia sostenne una considerevole attività, che interessò tutta la catena dell'Appennino Centrale. In quell'epoca fu organizzata una gita al Monte Vettore, partendo da Perugia a Spoleto in treno, proseguendo “con il legno” da Spoleto a Norcia e poi a piedi da Norcia a Castelluccio.
Questa attività non sfuggì all'attenzione del presidente nazionale del CAI, Quintino Sella, il quale designò Perugia quale sede del XII Congresso del CAI.
Al Congresso la poetessa Alinda Bonacci Brunamonti lesse la sua Ode "Inno ai monti d'Italia” composta per questa occasione:

 

Date ai monti l’alato inno! o  che gelidi
S’ergan ritti alle nubi i coni alpini,
O in lente curve tra i due mari scendano,
Noti amici per noi, dolci Appennini...

 

Nello stesso contesto, come si legge al capitolo XXX, pag. 270 del volume Perugia della bell’epoca, Perugia, Edizioni Volumnia, 1970, scritto da Uguccione Ranieri di Sorbello, il congressista marchese Belcredi di Parma indirizzandosi a Perugia "cantò":

 

Bevo ai tuoi colli, ai tuoi fiumi d’argento
Agli occhi dolci della tua beltà
E come torna alle tue cime il vento
Così l’anima mia ritornerà

 

La Sezione di Perugia del CAI si dedicò non solo alle escursioni e alle ascensioni di montagne, ma anche a ricerche scientifiche di zoologia, botanica, mineralogia, paleontologia, etnografia.
Dopo quasi quarant’anni l’attività del Club cessò nel 1905, ma gli appassionati della montagna non si dettero per vinti ed attraverso le due società sportive "Libertas", presieduta dal ragioniere Benedetto Veneziano e "Braccio Fortebraccio", presieduta dal colonnello Cappelli, continuarono l'attività escursionistica istituendo, nel 1909, una Società denominandola “Club Alpino Perugia”. Quest’ultima aveva per scopo, come si legge all’art. 1 dello Statuto, il “favorire, mercé escursioni ed ascensioni, l’incremento dell’educazione fisica e per facilitare la visita di località interessanti la Storia, l’Arte, le Scienze Naturali”.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale cessò l’attività escursionistica che riprese negli anni Venti del ‘900.
Dopo la morte di Giuseppe Bellucci avvenuta nel 1921, gli amanti della montagna costituirono una nuova Società, alla quale fu dato il nome di "Società Escursionisti Giuseppe Bellucci", che ebbe per primo presidente il rag. Manlio Zeetti.
Tale Associazione svolse attività autonoma solo per alcuni anni, fino a quando venne incorporata nelle attività dopolavoristiche del Partito Fascista, entrando alle dipendenze della locale Federazione, ciò a seguito di precise disposizioni generali allora vigenti.
Tutta la documentazione prodotta fino allora dalla Sezione di Perugia del CAI e la biblioteca passarono di proprietà al Dopolavoro Provinciale di Perugia.
Di tutto questo materiale non si è avuta più alcuna notizia, nonostante le ricerche fatte. Nel 1931 la Sezione di Perugia del CAI fu ricostituita, e nel maggio dello stesso anno fu ufficialmente inaugurata con cerimonia tenutasi sulla vetta del monte Subasio, Nel febbraio del 1938 la denominazione sociale fu trasformata in Centro Alpinistico Italiano (CAI). Nel 1942 la Sezione del Centro Alpinistico Italiano di Perugia fu sciolta per inattività e nel 1943 divenne sottosezione della sezione di Roma. Il 30 marzo del 1952 venne approvata la ricostituzione delle Sezione di Perugia  la cui attività continua tutt’ora.; la Sezione è un soggetto di diritto privato senza personalità giuridica.
Attualmente in Umbria sono attive le Sezioni di Perugia, Città di Castello, Foligno, Spoleto, Gubbio, Gualdo Tadino, Terni; quest’ultima ha come sottosezione Orvieto che non ha autonomia funzionale e la sua competenza è quella di programmare gite e provvedere al tesseramento dei soci.

La storia istituzionale del club è stata redatta da Giovanna Bacoccoli, funzionaria della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, in seguito ad un sopralluogo effettuato presso l’archivio della Sezione di Perugia del CAI. La funzionaria ha anche compilato un elenco di consistenza analitico degli atti che sono compresi tra il 1875 e i giorni nostri.


 

 

Lettera della Contessa L. Rosso Scotti 1879 ORIGINALE

 

Perugia, 31 Agosto 1879, lettera della Contessa Lucia Rossi Scotti sulla escursione al monte Vettore. Perugia, Biblioteca Augusta

 

FOTO 5 Tessera  1926 DA TAGLIARE

 

1926, Tessera soci della Sezione di Perugia del CAI. Archivio della Sezione di Perugia del CAI

 

FOTO 2 Cartolina dall Abetone 52

 

Abetone (Pistoia), 1952, Cartolina. Archivio della Sezione di Perugia del CAI

 

 

Un’ importante acquisizione: le più antiche carte della Sezione di Assisi del Partito Comunista Italiano


 

  img001

 

 

 

 

 

 

 

 

La Soprintendenza archivistica per l’Umbria ha il piacere di comunicare che alcune carte della Sezione di Assisi del Partito Comunista Italiano sono state donate alla Sezione di Archivio di Stato di Assisi e rappresentano, presumibilmente, ciò che resta dell’attività della Sezione nel periodo 1944-1948.

Si tratta di quattro registri dove sono trascritti i verbali delle riunioni del Comitato di Sezione e delle Assemblee generali con estremi cronologici dal 1944 al 1948; un quaderno in forma di rubrica che riporta il programma delle lezioni - conversazioni del “Corso attivisti” dal 18 luglio 1946 al 12 dicembre 1946; una rubrica dei frequentanti del “Corso attivisti” del 18 luglio 1946; tre fascicoli di carteggio (segreteria, informazioni politiche, verbali, relazioni, volantini, espulsioni, richiami e provvedimenti disciplinari); un fascicolo con all’interno ventitre tessere nominali di iscrizione al Partito Comunista Italiano e quattro registri dei verbali delle riunioni dei Comitati di Cellula dal 1944 al 1945.

La documentazione in questione ha un valore storico rilevante in quanto rappresenta testimonianze uniche, utili a ricostruire le vicende politiche e organizzative della Sezione di Assisi del Partito Comunista Italiano, tra la fine del secondo conflitto mondiale e l’immediato dopoguerra, periodo in cui si ebbe la ridefinizione della linea del partito stesso.

L’archivio, dichiarato di interesse storico particolarmente importante il 20 novembre 2013, è dotato di un elenco di consistenza redatto da Giovanna Bacoccoli e Simona Cambiotti, funzionarie della Soprintendenza archivistica per l’Umbria.

Queste carte, d’ora in poi disponibili per storici del settore e studiosi in genere, potranno costituire un piccolo ma prezioso nucleo documentario a completamento della storia politica locale.

img005     

img004-

img007