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Il volume "Giuseppe "Pino" Pannacci (1925-2015) Materiali per una biografia tra utopie e concretezze" verrà presentato il prossimo 21 settembre alle ore 17,30 presso la Sala del Consiglio Comunale di Città di Castello. La pubblicazione, dedicata a Giuseppe Pannacci, uno dei politici umbri più autorevoli del suo tempo, di cui ancora oggi si riconosce con chiarezza il tratto innovatore e lo slancio verso la modernità, raccoglie il risultato di un progetto voluto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche e dai familiari dello stesso Pannacci.

Il volume, attraverso le carte da lui prodotte e raccolte e alcuni documenti acquisiti dal figlio Gianfranco e dai familiari dopo la sua morte, ricostruisce il vissuto personale e l’attività in ambito istituzionale.

Fu assessore ai servizi psichiatrici della Provincia di Perugia e sindaco di Città di Castello, dove si distinse per la spinta innovativa in ambito urbanistico e ambientale, emblematica, a questo proposito, la documentazione relativa alla costruzione delle “scale mobili” per accedere al centro storico di Città di Castello, inaugurate sotto il suo mandato e oggetto di un acceso dibattito.

Una menzione a parte meritano le testimonianze del suo impegno riguardo la “questione psichiatrica”, della quale si occupò per lungo tempo, con passione e grande senso di responsabilità e che lui stesso, con evidente orgoglio, così riassumeva : “[...] Il primo regolamento del CIM è stato il nostro. L’unica provincia che aveva rinunciato al potere e l’aveva decentrato era quella di Perugia. Questa unicità va sottolineata perché questo è l’elemento forte della nostra questione”. Un tema sempre attuale soprattutto in questo anno di ricorrenza della Legge 180 del 1978, la cosiddetta Legge Basaglia.

Il volume raccoglie, oltre all’inventario dell’archivio - dichiarato di interesse storico particolarmente importante nel 2016 e conservato presso l’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” di Città di Castello - tredici contributi di altrettanti illustri studiosi e testimoni, che hanno voluto, ognuno nel proprio ambito, ricordare Giuseppe Pannacci.

Al riordinamento e inventariazione dell’archivio ha atteso Gianluca D’Elia.

 

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