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Settimana della Protezione Civile Marche

Il 18 ottobre 2019 si è svolto presso la Rocca Roveresca di Senigallia, in occasione della Settimana nazionale della Protezione Civile, un incontro tra le diverse istituzioni MiBACT, i Carabineri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale, I Vigli del Fuoco e la Protezione Civile, operanti sul territorio marchigiano.

Oggetto della discussione è stato un resoconto, affrontato dai differenti ambiti di intervento, sulle attività di salvaguardia del patrimonio culturale svolte a seguito degli eventi sismici accorsi nel 2016.

Luca Zen, funzionario archivista, a nome della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, ha relazionato in merito alle azioni messe in atto per il recupero del patrimonio culturale di competenza, dall’immediatezza del sisma fino alle misure di tutela al momento in essere adottate per un adeguato recupero, riordinamento e possibilità di fruizione dei beni culturali archivistici e librari colpiti dalle conseguenze del terremoto.

Rispettando le priorità di interventi dettate dall’emergenza, i funzionari della Soprintendenza, nell’ambito dell’Unità di crisi e sotto il coordinamento del Segretariato regionale del MiBACT, hanno immediatamente effettuato sopralluoghi, confrontandosi con la complessa rete frutto di un policentrismo conservativo fatto anche di piccole ma preziosissime realtà culturali, cercando di coprire, nella sua interezza, la vasta area degli 87 territori comunali interessati.

Per quanto riguarda gli archivi ecclesiastici si è provveduto al trasferimento presso i depositi predisposti dalla Diocesi di Ascoli Piceno e dall’Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche. In alcuni casi è stato effettuato un intervento di sanificazione delle carte, come ad esempio per l’Archivio del Monastero di San Liberatore di Castelsantangelo sul Nera che è ora in procinto di essere riconsegnato alla Casa Madre delle Suore Bendettine della Provvidenza. Sempre presso la sede del Seminario diocesano di Camerino è stata anche depositata la Biblioteca del Cardinale Pietro Gasparri di Ussita.

Per quanto riguarda gli archivi comunali e gli archivi privati dichiarati di interesse culturale, si sono sfruttate, nei limiti delle disponibilità degli spazi, le strutture conservative degli Archivi di Stato di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Fermo e Pesaro-Urbino. Solo per fare qualche esempio, presso l’Archivio di Stato di Ancona sono stati depositati l’Archivio storico comunale di Visso e l’Archivio antico della Guaita di Ussita; presso l’Archivio di Stato di Macerata è stato temporaneamente depositato l’Archivio privato Compagnoni-Floriani; presso l’Archivio di Stato di Pesaro è stato depositato l’Archivio storico comunale e i suoi fondi aggregati del Comune di Ripe di San Ginesio; presso l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno sono stati depositati l’Archivio privato Cruciani-Fabozzi e quello che si è riusciti a salvare dell’Archivio comunale di Arquata del Tronto, ora in fase di riordinamento e inventariazione dopo un primo intervento di sanificazione e restauro della parte più antica disposto dall’Istituto Centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.

Tra l’altro, gli stessi Archivi di Stato non sono stati esenti da danni strutturali ai loro edifici. Il patrimonio documentario della Sezione di Camerino dell’Archivio di Stato di Macerata è stato trasferito presso l’Archivio di Stato di Ancona e oggi, dopo due anni di deposito, al termine dei lavori di ripristino dello stabile, riconsegnato all’istituto di Camerino.

Per altri Comuni si è riusciti invece a provvedere allo spostamento di archivi e biblioteche all’interno di sedi agibili disponibili nel loro territorio comunale. E’ questo il caso ad esempio dell’Archivio storico comunale di Amandola trasferito dalla sede dell’Ex Convento di San Francesco all’edificio della Ex Collegiata. Ci sono però ancora Comuni per i quali rimane invece in essere il problema di dove trasferire il proprio Archivio al momento ancora collocato in sede inagibile o parzialmente inagibile.

Parlando di tutela del patrimonio archivistico e librario, o, nello specifico, quando si parla di tutela di un archivio comunale, non si deve pensare esclusivamente solo a quella parte di documentazione che per definizione è detta “storica”. Rientra nel patrimonio tutelato anche tutta la documentazione novecentesca e contemporanea prodotta dall’ente nell’esercizio delle sue funzioni. E ciò, in una situazione emergenziale come quella post terremoto, è tanto più importante perché l’accesso agli atti necessari per le pratiche di ricostruzione è spessissimo rallentato e complicato anche a causa delle difficoltà di recupero delle informazioni. Ci si riferisce ovviamente in particolare alle pratiche edilizie e comunque a tutta la documentazione che produce, nel suo complesso, un Ufficio tecnico comunale.

Per tale motivo, soprattutto ora, l’attenzione è rivolta a questo aspetto del recupero e della salvaguardia, disponendo e autorizzando, ove possibile, anche interventi di digitalizzazione e metadatazione della documentazione prodotta dagli  Uffici tecnici comunali al fine di agevolare e rendere più celeri e puntuali le pratiche di ricostruzione e l’evasione delle richieste di accesso agli atti da parte dei privati.

A questo proposito esemplare è l’intervento in atto sull’Archivio comunale di Ussita per il quale, su progetto del Comune di Ussita, autorizzato da questa Soprintendenza, co-finanziato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, che si avvale di ditte specializzate e del coordinamento scientifico dell’Università di Macerata, e con il determinante apporto fornito dai Vigili del Fuoco di Macerata e dai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale, si è proceduto al recupero dell’intero Archivio comunale, trasferendolo provvisoriamente presso i locali della Biblioteca Francescana San Giacomo della Marca a Falconara Marittima. In questa sede l’Archivio verrà riordinato e inventariato, ove necessario sanificato, e le pratiche dell’Ufficio tecnico saranno per l’appunto digitalizzate fornendo così una rapida possibilità di accesso alle informazioni.

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