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Archivio storico comunale di Amandola e archivio privato della famiglia Cruciani Fabozzi

A partire dal primo sopralluogo effettuato ad Amandola il 19 settembre 2016, e dagli altri seguiti successivamente, due funzionari di questa Soprintendenza hanno compilato un quadro complessivo della situazione degli archivi conservati nel territorio comunale.

Da subito la situazione dell’archivio storico del Comune di Amandola, conservato presso l'ex Convento di S. Francesco è risultata critica.

L'edificio, sito nel centro storico di Amandola è stato gravemente danneggiato già dalla prima scossa del 24 agosto 2016, che lo ha reso completamente inagibile. Al primo piano   la documentazione della parte più antica dell'archivio storico era condizionata in un corridoio e in quattro stanze attigue.

A distanza di circa un anno, il 22 novembre 2017, i due funzionari, a seguito della richiesta dell’Amministrazione comunale, si sono recati ad Amandola al fine di organizzare il trasferimento dell’archivio storico comunale. In quell’occasione il tecnico comunale responsabile ha mostrato la messa in sicurezza di tutto il chiostro e le scale che conducono al primo piano dell’ex Convento di San Francesco e, pur considerando la grave situazione strutturale del primo piano si è deciso di effettuare il trasferimento, iniziando dalla parte più antica dell’archivio.

La nuova destinazione delle carte era presso l’edificio dell’ex Collegiata, sita nel centro storico di Amandola, e collocata al primo piano, in due locali adiacenti.

Due sono state le fasi dell’intervento di trasferimento delle carte, quattro giorni in totale di lavoro, il 18 e 19 e il 30 e 31 gennaio 2018. L’ operazione, organizzata dal Segretariato regionale Marche, ha visto la partecipazione, oltre che dei funzionari di questa Soprintendenza, del Nucleo dei carabinieri TPC, e di quattro funzionari degli Archivi di Stato di Ancona, Pesaro e Ascoli Piceno.

Tutti i partecipanti hanno provveduto a collocare il materiale nelle casse, fornite dal Nucleo dei carabinieri e a trasportarle a piano terra e quindi, con il furgone del Nucleo, a trasferirle nella nuova sede. Ogni contenitore è stato contrassegnato con il numero di armadio e di palchetto corrispondente, in modo da mantenere l’ordine della documentazione. L'intervento ha messo in sicurezza circa 2000 unità archivistiche con estremi cronologici dal 1044 al 1940 circa. Le carte più antiche sono relative ad un ricco fondo pergamenaceo che consta di 1107 documenti. Inoltre sono stati trasferiti circa 50 metri lineari di documentazione relativi a fondi aggregati, tra i quali si segnala l'”Associazione agricola e di mutuo insegnamento di Amandola” degli anni 1860-1940.

 

Il giorno 21 marzo 2017 è stato inoltre trasferito il fondo privato della famiglia Cruciani Fabozzi presso l'Archivio di Stato di Ascoli Piceno.

L'archivio, con estremi cronologici dalla fine del XVIII secolo alla metà del XX secolo, era situato al piano terra del palazzo Cruciani Fabozzi, lesionato dal sisma, ed è composto da 61 faldoni, 31 rotoli di disegni e progetti, 16 registri e 17 libretti colonici per un totale di 125 unità archivistiche

 

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